IL NOVELLINO
vòlto in italiano moderno
a cura di Massimo Feltrin
Disponibile anche su Amazon in formato cartaceo, ebook e Kindle Unlimited
Presentazione del libro Giovedì 20 giugno ore 18,00 presso la Sala Conferenze di Palazzo Granafei-Nervegna (Brindisi)
Introduce Teresa Nacci
Dialogano con l’autore Liliana Caponetto e Michele Bombacigno
Letture a cura di Alessandra Zammillo.

Copertina del libro
IL NOVELLINO è una raccolta anonima di cento brevi novelle redatta a Firenze tra il tardo Duecento e l’inizio del Trecento. Deve il suo titolo a Giovanni Della Casa che così definì il libro in una lettera del 27 luglio 1525 indirizzata all’editore Carlo Gualteruzzi.
La raccolta, animata dall’oscillazione tra scrittura e oralità, segna il passaggio da un mondo cortese all’affermarsi di una cultura mercantile.
La presente versione in italiano moderno si basa sull’edizione critica a cura di Alberto Conte (Salerno Ed., 2001).
Ricordiamo qui un certo numero di detti eleganti, di belle cortesie e di argute risposte, d’imprese valorose, di generosi doni, di nobili amori, così come molti hanno già fatto in passato.
«IL TEATRO» dei brindisini
Quando la Città sognava ad occhi aperti e il concittadino Giustino Durano mieteva grandi successi
di Antonio Mario Caputo
Disponibile anche su Amazon in formato cartaceo, ebook e Kindle Unlimited
Una città come Brindisi, in cui gli agricoltori prevalevano, si divertiva in modo romantico, andando a teatro e amandolo.
Lo spettatore si sentiva protagonista principale, spesso dal suo posto, interloquiva con l’attore che interpretava il ruolo di “cattivo” che, dal canto suo, rispondeva alla provocazione.
Era un “teatro nel teatro”.
La platea scoppiava di pubblico quando, in modo molto artigianale su un cartellone, posto all’ingresso del teatro, si leggeva: “Serata Nera!”.
Era un modo per introdurre i giovani nello sconosciuto mondo erotico e … da scoprire, mentre per gli adulti si profilava una probabile crisi coniugale, perché la moglie, dissenziente, aveva saputo.
Per i brindisini la storia continua, infatti l’amore per il teatro, mai sopito, continua ad essere il divertimento preferito e praticato.
… Frequentato prevalentemente da spettatori abituati ad addormentarsi durante le proiezioni, la platea si animava improvvisamente, quando si spezzava la consumata pellicola, rea di essere stata proposta e proiettata varie volte.
L’imprevista interruzione e le luci accese in sala davano il via al cosiddetto pandemonio, ovvero ad una serie di improperi nei confronti dell’incolpevole operatore; si trattava di un irripetibile spettacolo, “sceneggiata” senza copione, in cui ci si poteva attendere di tutto e di tutto poteva accadere. …
MUSICA MOVIMENTO EMOZIONE – SISTEMA BIODANZA – ROLANDO TORO
PREVENZIONE E SUPPORTO PER ALCUNE PATOLOGIE E MALATTIE
di Titti Scarano Catanzaro
Il saggio esalta l’influsso benefico della musica e della danza sullo stato di salute di ogni essere umano. Il sistema Biodanza creato dall’antropologo Rolando Toro, a cui si fa riferimento nel testo, dimostra come le emozioni, scaturite danzando liberamente da soli, in coppia o in gruppo, interagiscano su corpo, mente, anima apportando benessere e quindi offrendo una migliore resistenza alla malattia.
Il contenuto del saggio è diviso in due parti: nella prima parte sono affrontate alcune patologie e malattie, come si manifestano e le conseguenze psicofisiche sulla persona che ne è affetta. Si è ritenuto opportuno segnalare l’efficacia della Biodanza come metodo di prevenzione e supporto evidenziando che essa non sostituisce la terapia farmacologica convenzionale; nella seconda parte sono trattate le tematiche della Biodanza come metodo per il benessere che, attraverso musica, movimento, incontro, stimola il piacere di vivere, induce a una migliore conoscenza ed amore del proprio corpo e favorisce l’integrazione con se stessi, con la specie e con l’universo.
Grande protagonista dell’opera è l’Amore, forza universale che illumina, nutre e guarisce.
Per informazioni ed acquisti: tittiscarano@virgilio.it – www.facebook.com/titti.catanzaro - Titti Scarano Catanzaro
per le strade di Brindisi… Nello scrigno della memoria
Giochi, linguaggio, scorribande, tradizioni, balli, amori, fantasie di una città che viveva
di Antonio Caputo
Si tratta di un piacevole e vivace Amarcord, ricco di aneddoti di ogni tipo, quando per le strade di Brindisi, senza traffico, nugoli di ragazzini, specialmente durante la stagione estiva, si misuravano in chiassose e interminabili competizioni.
Si potrà pensare che si rivanghino cose d’altri tempi, ma non è così, perché Caputo scava alacremente nel terreno della tradizione per fare emergere quelle radici che fanno parte della storia, quella “buona” della nostra Città, quando l’amicizia era vera ed aveva la “A” maiuscola, a prescindere dallo stato sociale, culturale ed economico.
Caputo fa emergere dallo ‹‹Scrigno›› conte, filastrocche, cantilene, ecc., quando si giocava senza giocattoli e col solo ausilio della fantasia.
La ricerca, agilmente scritta, riguarda anche l’evoluzione del linguaggio, “merito” del tempo che trascorreva e dei tanti giovani che grazie agli innumerevoli sacrifici dei propri genitori, proseguivano gli studi. Così, dallo ‹‹Scrigno›› escono fuori amori, balli canzoni, appuntamenti, promesse … in un’atmosfera che appare quasi magica.
Poi, ecco, l’avvento della Montecatini: la vita cambia, il linguaggio anche. C’è il BOOM economico, sembra che Brindisi volti pagina, soprattutto volge le spalle all’agricoltura, al mare, all’industria nautica, alla pesca …
Antonio Caputo descrive il tutto con la semplicità accattivante che gli è naturale.
Dal suo libro: ‹‹Nello Scrigno della Memoria›› emerge quanto amore l’Autore abbia per Brindisi, un amore che, senza gelosie e senza tesoreggiamenti, aprendo il suo ‹‹Scrigno ›› egli mette a disposizione di tutti i suoi concittadini.
Presentato il Giovedì 12 Dicembre 2019 alle ore 17.30, presso il Salone dell’Università di Palazzo Granafei Nervegna (secondo piano, via Duomo n.20 – Brindisi), con il patrocinio del Comune di Brindisi.
Ha introdotto Raffaella Argentieri (Presidente della Fondazione Tonino Di Giulio), hanno presentato Giacomo Carito (Società di Storia Patria per la Puglia – Sezione di Brindisi) e Abele Carruezzo (Direttore Scientifico de «Il Nautilus»).
La politica a Brindisi negli anni della svolta industrialista
«Dalla chiusura a sinistra» alle amministrazioni di centro-sinistra
di Franco Stasi
introduzione di Nicola Colonna
A dieci anni dalla posa della prima pietra del marzo 1959 dalla cerimonia inaugurale dell’insediamento della Montecatini, sulla grande trasformazione che aveva interessato la realtà brindisina, quasi una sorta di rifondazione, alla fine degli anni ‘60, molti esponenti della classe dirigente politica ed istituzionale, che avrebbero governato per quasi un trentennio le sorti della provincia e della città capoluogo, si erano confrontati per evidenziare le realizzazioni compiute, per sottolinearne, anche i punti critici: le prime avvisaglie della crisi del modello di sviluppo “autopropulsivo” fondato sull’insediamento della grande industria, la stagnazione occupazionale, il devastante impatto urbanistico, la comparsa di un vasto inquinamento ambientale, la pericolosità degli impianti industriali, le mancate tutele sulla salute degli abitanti; si era andati alla ricerca dei rimedi, ai propositi di individuare nuovi percorsi e soluzioni per il futuro. Nonostante l’imponente sostegno finanziario dello Stato, venuto, poi, progressivamente meno già dalla metà degli anni ‘60, la politica dei <<poli>> non aveva dato i risultati previsti. Accanto a queste criticità, tuttavia, si sottolineava che se pure in una disordinata ricostruzione urbanistica, la città aveva assunto un volto nuovo con la scomparsa dei “rioni” malsani tenuti in condizioni medievali, si erano costruiti interi quartieri di prevalente edilizia popolare, ma anche scuole, ospedali, uffici, strade …; il modello di sviluppo avviato, pure con tutti i suoi limiti e riserve, aveva assolto al compito di creare a Brindisi una vasta occupazione e di promuovere un diffuso benessere.
Questo libro racconta, per quanto possibile, alcune vicende legate a questo lungo periodo della politica nella città di Brindisi dalla fine degli anni ‘50 al 1970, del confronto ideologico, politico e programmatico; dalla “chiusura a sinistra” alla costituzione della prima giunta di centro-sinistra, alle scelte e alle realizzazioni compiute dalle amministrazioni in quegli anni, alle riflessioni critiche che ne erano seguite.
Il volume è stato presentato Domenica 13 Ottobre 2019 alle 17,30 in occasione della Domenica di Carta 2019 presso l’Archivio di Stato di Brindisi, Piazza Santa Teresa, 4.
Ha introdotto Maria Antonietta Ventricelli, Direttrice dell’Archivio di Stato di Brindisi; ne hanno discusso il prof. Nicola Colonna, Università degli Studi di Bari, e l’autore Franco Stasi.
Nienti pi nienti voto a Chimienti
I brindisini in Parlamento dall’Unità d’Italia ai giorni nostri
di Tonia Marzo e Vittorio Bruno Stamerra
prefazione di Nicola Colonna
Il primo fu Cesare Braico, medico e garibaldino reduce dell’impresa dei Mille, ad essere eletto deputato nel collegio di Brindisi nel Parlamento di Torino del neo costituito Regno d’Italia. E dopo di lui, ben sedici, tra deputati e senatori brindisini o di origine brindisina, occuparono gli scranni parlamentari nel periodo che va dal 1861 al 1946. Alla proclamazione della Repubblica anche il sistema elettorale cambiò e l’accesso al Parlamento venne regolato in maniera diversa secondo lo spirito della democrazia.
Questo e tanto altro si scopre nell’ultima ricerca di Vittorio Bruno Stamerra e Tonia Marzo sui parlamentari brindisini dall’Unità d’Italia al 4 marzo 2018, con il titolo “Nienti pi nienti voto a Chimienti - i brindisini in Parlamento dall’Unità d’Italia ai giorni nostri”, con prefazione del prof. Nicola Colonna dell’Università di Bari.
Il titolo del libro si richiama ad un vecchio slogan dei brindisini a fine Ottocento quando, stanchi di essere rappresentati in Parlamento da uomini legati al vecchio sistema del padronato latifondista che per altro non viveva neanche in città, pensarono bene di candidare ed eleggere alla Camera Pietro Chimienti, un giovane e brillante docente universitario di diritto. Il neo deputato non solo interpretò con successo le aspirazioni di una città che con gli intensi traffici portuali e la produzione vitivinicola viveva un periodo di grandi trasformazioni economiche e sociali, ma nel suo ultraventennale percorso politico divenne anche sottosegretario e ministro. E brindisino fu anche il primo, ed unico, deputato socialista espresso dal Salento (che all’epoca comprendeva anche le province di Brindisi e Taranto), quel Felice Assennato, padre di quel Mario Assennato, eletto deputato a Bari poi nel 1948.
All’Assemblea Costituente nel 1946 la provincia di Brindisi, contrariamente a quello che si ritiene, ebbe ben quattro rappresentanti. Oltre al democristiano Italo Giulio Caiati, al Parlamento incaricato anche di scrivere la nuova Costituzione, furono eletti anche l’ostunese Giuseppe Ayroldi Carissimo e i fratelli Pasquale e Nicola Lagravinese di Cisternino, entrambi monarchici dell’Uomo Qualunque. Con l’avvento della Repubblica anche le donne furono ammesse al voto e la prima brindisina eletta in Parlamento, una rarità per l’epoca, fu la fasanese Maria Bianchi in Chieco, eletta nel 1953 per il partito monarchico nel collegio di Bari. In tutto le brindisine che hanno ricevuto la “medaglietta” (come comunemente si chiama la particolare tessera di riconoscimento dei parlamentari) sono state dieci, qualcuna anche transitata sia per Montecitorio che per Palazzo Madama.
L’elenco comprende sia i brindisini eletti nei collegi (Camera e Senato) della provincia di Brindisi, sia quelli nati nella nostra provincia ma che sono giunti in Parlamento nelle città in cui si sono trasferiti per scelta o ragioni di lavoro e che hanno conservato un forte legame con la terra d’origine. E’ il caso della “romana” Micaela Campana i cui genitori vivono a Mesagne, o della latianese Sbrollini, per non parlare del brindisino di Milano Ciccio Colucci.
La ricerca di Marzo e Stamerra comprende anche i tre parlamentari europei brindisini (De Castro, Mennitti e Trizza) ma, sottolineano gli autori, non è la biografia dei personaggi citati, alcuni dei quali hanno avuto un ruolo fondamentale per la realtà della provincia di Brindisi, ma solo una significativa testimonianza della loro esperienza parlamentare.
L’eredità del Profeta
Da Maometto all’ISIS… le colpe dell’Occidente
di Fabrizio MALTINTI
prefazione di Toni CAPUOZZO
Disponibile anche in formato eBook
Mercoledì 14 giugno, alle ore 18, nell’auditorium della Biblioteca Provinciale, il prof. Alessandro Isoni, docente di Storia delle Istituzioni Politiche presso l’Università del Salento, e il giornalista Marcello Orlandini, hanno presentato il libro di Fabrizio Maltinti, dal titolo: “L’eredità del Profeta – da Maometto all’Isis… le colpe dell’Occidente”, prefazione di Toni Capuozzo.
Il libro nasce da una ricerca dell’autore dettata dal desiderio di tentare di spiegare l’attuale situazione del Vicino Oriente ed il fenomeno ISIS, attraverso un’analisi storico-strategica degli ultimi 1350 anni.
Ha preso vita, così, questo libro-manuale che prova a spiegare le cause “esogene” della nascita dell’attuale terrorismo di marca jihadista, partendo dal Profeta Maometto e dalla storia del primo Islam, passando attraverso gli avvenimenti principali avvenuti nei paesi del Maghreb e del Vicino Oriente negli anni del primo e secondo dopoguerra, negli anni ’60 e ’70 con il Nazionalismo sociale arabo, fino ad arrivare ai fatti di attualità, senza tralasciare gli avvenimenti accaduti in Afghanistan ed in Iran.
Tutto ciò evidenziando le responsabilità della politica dell’Occidente in quei territori.
Il libro si conclude con un’analisi di come l’Occidente pretenda di combattere il terrorismo e di come, invece – a parere dell’autore – dovrebbe combatterlo se volesse veramente sconfiggere questo raccapricciante fenomeno.
Il libro sarà in vendita a partire da mercoledì 15 giugno.
Fabrizio Maltinti, Ufficiale della Marina Militare “a riposo” dal 2012, ha prestato servizio per oltre quaranta anni nella Brigata Marina San Marco.
Laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, esperto di strategia e di relazioni internazionali, è stato impiegato nei vari Teatri Operativi nei quali il Reparto ha operato (Beirut, Libano 1982-1984; Mogadiscio, Somalia 1992-1994; Sarajevo, Bosnia-Erzegovina 1995-1996; Pristina, Kosovo 1999-2004; Naqura, Libano 2006) e negli Alti Comandi NATO di Napoli (1994-1998) e Mons, Belgio (1998-2001) dove, tra l’altro, nel 1999, durante la crisi Kosovara, è stato anche portavoce della NATO nel corso di svariate live press-conferences. Nel 2004 ha comandato la Riserva Strategica NATO a Pristina, Kosovo durante le elezioni politiche.
Dal 2009 al 2012, ha prestato servizio a Tolone (Francia) dove ha svolto l’incarico di Rappresentante della Marina Militare Italiana presso la Marina Militare Francese.
La sua attenzione verso i conflitti e le dinamiche internazionali continua ancora oggi dove, attraverso un’attenta, obiettiva e documentata analisi, prova a ricercare la verità.
L’ultimo plenilunio
di Antonella De Carlo
Disponibile solo in formato eBook
Una donna viene ritrovata morta nel bosco, a pochi chilometri dalla città, appesa al ramo di una grande quercia. È la quinta vittima nel giro di quattro mesi.
Il primo omicidio aveva fatto pensare al delitto passionale, ma già dopo il secondo aveva cominciato a farsi strada l’ipotesi del serial killer.
Le indagini, tuttavia, sono a un punto morto. Unica certezza il modus operandi dell’assassino che, dopo essere entrato in casa delle vittime, nessun segno di effrazione, nessuna impronta e soprattutto nessuna traccia di violenza sui corpi, le ha soffocate con un cuscino e trasportate fino al bosco, appendendole nude al ramo del gigantesco albero.
Ciascun omicidio è stato commesso in una notte di luna piena.
Solo quando si scopre che la quinta vittima, Anita Mori, aveva una grande passione per i tarocchi, Rocco Bramati, funzionario di polizia al quale è affidato il caso, ha finalmente una pista da seguire.
Da questo momento in poi compaiono oscuri personaggi, si susseguono continui colpi di scena, indecifrabili salti temporali, vendette e maledizioni che oltrepassano i secoli, e lo stesso Rocco, scettico incallito, razionale fino all’inverosimile, dovrà fare i conti, suo malgrado, con una nuova e misteriosa realtà, che non immaginava neppure esistesse, e che minerà molte delle sue certezze.
Per Rocco Bramati sempre più coinvolto, anche personalmente, nell’inquietante storia, giungerà il momento decisivo, quello dello scontro finale in cui il male e il bene si confronteranno.
Antonella De Carlo ha scritto un appassionante thriller esoterico che avvince il lettore e lo tiene con il fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina.
Viaggio nella Memoria Popolare Brindisina
di Antonio M. Caputo
Disponibile anche su Amazon in formato cartaceo, ebook e Kindle Unlimited
“Elogio della brindisinità” è lo scopo dell’ultima ricerca del prof. Antonio M. Caputo che ha mandato alle stampe (€ 14), con la prefazione a cura del sociologo Emanuele Amoruso.
“La vita di ogni giorno che tutto màcina e tutto fa cadere nel dimenticatoio, ha fatto perdere la memoria di vicende accadute a persone che ci hanno preceduto lungo i secoli, su cui venivano costruite “storie” capaci di rappresentare con passione e fascino l’anima antica di questa nostra Terra.”
Il libro è stato presentato il 15 dicembre scorso presso l’Auditorium della Biblioteca Provinciale di Brindisi in viale Commenda.
Con l’autore ne hanno parlato il prof. Damiano Mevoli, dell’Università del Salento e il dott. Emanuele Amoruso, sociologo.